Le nuove regole sui call center delocalizzati al di fuori dell’Unione Europea introdotte dalla Legge di Bilancio 2017: analisi pratica dei nuovi adempimenti operativi.
Diritto & Giustizia - Giuffrè Editore
In questo speciale dossier di approfondimento il Prof. Avv. Alessandro del Ninno commenta la nuova disciplina applicabile agli operatori che svolgono attività di call center delocalizzata in Paesi extra UE. La nuova norma (l'art. 24-bis del d.l. 83/2012 come modificato dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232) ha introdotto obblighi rilevanti (assistiti da un inasprito apparato sanzionatorio) che ora si applicano non solo a chi fa della attività di call center il proprio core business, ma a tutti gli operatori economici che comunque – anche tramite terzi affidatari – delocalizzano al di fuori della UE i relativi servizi.
L'articolo analizza in dettaglio gli obblighi di comunicazione (al Ministero del Lavoro, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Garante privacy) e gli altri adempimenti che prescindono dalla delocalizzazione (iscrizione al ROC – Registro degli Operatori di Comunicazione tenuto da AGCOM, per i soli gestori di call center), oltre a illustrare le conseguenze in caso di violazione, anche alla luce del nuovo principio di responsabilità solidale tra committente e terzo affidatario delle attività di call center.
Visualizza il documento allegato
