REATI INFORMATICI
Approvata la nuova legge 93/2023 a tutela del diritto d’autore per contrastare il fenomeno della pirateria online audio – video ed editoriale.
La nuova legge anti-pirateria n. 93/2023 tutela il diritto d’autore e contrasta il fenomeno della pirateria online, sia audio – video che editoriale.
Multe da 1.000 a 5.000 euro per i fruitori di visioni illegali di contenuti protetti dal diritto d’autore. Tre anni di reclusione e 15.000 euro di multa per chi trasmette contenuti tutelati dal diritto d’autore come partite di calcio, spettacoli e rende disponibili giornali e contenuti editoriali protetti. Poteri rafforzati di intervento urgente in capo all’AGCOM. Queste alcune delle novità contenute nella legge approvata definitivamente dal Senato per combattere la diffusione illegale online dei contenuti che generalmente sono protetti da diritto d’autore e la visione illegale dei programmi proposti dalle principali piattaforme digitali.
Tra le misure che sono alla base della legge, la novità più eclatante è il tempo velocissimo di reazione, con i nuovi poteri particolari al Garante delle Comunicazioni. L’AgCom agiva fino ad oggi solo ex post, e dopo molto tempo (anche dopo giorni, ad eventi abbondantemente già trasmessi illecitamente e finiti), ma con la nuova legge, il Garante ha la possibilità di muoversi più velocemente e in maniera più efficace. Difatti piattaforme come Dazn e Sky, segnalano i possibili siti pirata all’AgCom che ha la facoltà di oscurare entro 30 minuti i siti che vengono colti in flagrante durante la diffusione di contenuti pirata. In questo modo i siti potranno essere subito oscurati, così che l’Agcom possa far partire l’ordine sia a chi fornisce lo spazio web per il sito, sia agli operatori di rete di «disabilitare l’accesso a contenuti illeciti». Ordine che si estenderà anche ai motori di ricerca «e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali».
Gli utenti collegati saranno informati tramite un avviso dell’intervento dell’Autorità e di un’eventuale segnalazione alla magistratura competente.
Il tracciamento non avverrà più tramite i DNS, ma tramite indirizzo IP, pertanto, in caso di identificazione sarà molto più difficile sottrarsi. Al contempo l’AGCOM potrà informare subito la magistratura competente facendo partire un’informativa di reato. I giudici, a quel punto, potranno facilmente risalire al titolare della pagina e accedere alle sue informazioni personali tramite il tracciamento dei pagamenti.
L’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale supporterà l’Agcom nel monitorare e individuare i siti che offrono il servizio tra Iptv, siti e applicazioni pirata. Il «camocording» è ora inquadrato come reato, così come altre forme di pirateria, aprendo così a rischi di condanne penali e pesanti sanzioni.
A questo punto ci sono altri due passaggi per completare il mosaico. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge l’AGCOM, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, convocherà un tavolo tecnico al fine di definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti necessari a consentire la disabilitazione dei nomi di dominio o degli indirizzi IP» grazie a «una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato». Questa piattaforma dovrà essere pronta «entro sei mesi».
Inoltre, l’AGCOM dovrà modificare il vigente Regolamento recante le linee guida per la tutela del diritto d’autore on line.
La nuova legge è composta da 7 articoli che disciplinano i seguenti ambiti:
Multe da 1.000 a 5.000 euro per i fruitori di visioni illegali di contenuti protetti dal diritto d’autore. Tre anni di reclusione e 15.000 euro di multa per chi trasmette contenuti tutelati dal diritto d’autore come partite di calcio, spettacoli e rende disponibili giornali e contenuti editoriali protetti. Poteri rafforzati di intervento urgente in capo all’AGCOM. Queste alcune delle novità contenute nella legge approvata definitivamente dal Senato per combattere la diffusione illegale online dei contenuti che generalmente sono protetti da diritto d’autore e la visione illegale dei programmi proposti dalle principali piattaforme digitali.
Tra le misure che sono alla base della legge, la novità più eclatante è il tempo velocissimo di reazione, con i nuovi poteri particolari al Garante delle Comunicazioni. L’AgCom agiva fino ad oggi solo ex post, e dopo molto tempo (anche dopo giorni, ad eventi abbondantemente già trasmessi illecitamente e finiti), ma con la nuova legge, il Garante ha la possibilità di muoversi più velocemente e in maniera più efficace. Difatti piattaforme come Dazn e Sky, segnalano i possibili siti pirata all’AgCom che ha la facoltà di oscurare entro 30 minuti i siti che vengono colti in flagrante durante la diffusione di contenuti pirata. In questo modo i siti potranno essere subito oscurati, così che l’Agcom possa far partire l’ordine sia a chi fornisce lo spazio web per il sito, sia agli operatori di rete di «disabilitare l’accesso a contenuti illeciti». Ordine che si estenderà anche ai motori di ricerca «e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali».
Gli utenti collegati saranno informati tramite un avviso dell’intervento dell’Autorità e di un’eventuale segnalazione alla magistratura competente.
Il tracciamento non avverrà più tramite i DNS, ma tramite indirizzo IP, pertanto, in caso di identificazione sarà molto più difficile sottrarsi. Al contempo l’AGCOM potrà informare subito la magistratura competente facendo partire un’informativa di reato. I giudici, a quel punto, potranno facilmente risalire al titolare della pagina e accedere alle sue informazioni personali tramite il tracciamento dei pagamenti.
L’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale supporterà l’Agcom nel monitorare e individuare i siti che offrono il servizio tra Iptv, siti e applicazioni pirata. Il «camocording» è ora inquadrato come reato, così come altre forme di pirateria, aprendo così a rischi di condanne penali e pesanti sanzioni.
A questo punto ci sono altri due passaggi per completare il mosaico. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge l’AGCOM, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, convocherà un tavolo tecnico al fine di definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti necessari a consentire la disabilitazione dei nomi di dominio o degli indirizzi IP» grazie a «una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato». Questa piattaforma dovrà essere pronta «entro sei mesi».
Inoltre, l’AGCOM dovrà modificare il vigente Regolamento recante le linee guida per la tutela del diritto d’autore on line.
La nuova legge è composta da 7 articoli che disciplinano i seguenti ambiti:
- principi;
- provvedimenti urgenti e cautelari dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la disabilitazione dell'accesso a contenuti diffusi abusivamente;
- misure per il contrasto della pirateria cinematografica, audiovisiva o editoriale;
- campagne di comunicazione e sensibilizzazione;
- sanzioni amministrative;
- regolamento;
- norme in materia di personale dell'Autorità e disposizioni finanziarie.