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Starting from June 6, 2014 electronic invoicing is the sole mandatory method within the Italian Public Administration.

Da oggi la fatturazione elettronica è obbligatoria in 18mila uffici della Pubblica amministrazione italiana. Coinvolti, nella prima tornata di conversione alle fatture “all digital” ministeri, PA centrali, enti fiscali, scuole e forze dell’ordine.

Si tratta, però, solo della prima tranche, dal momento che, il 31 marzo 2015, l’obbligo verrà esteso a tutto il comparto istituzionale e pubblico in generale, anche con gli enti più piccoli e periferici, che, dunque, non potranno più accogliere rendiconti di pagamenti per prestazioni o servizi in formato cartaceo.

Nello specifico, il nuovo vincolo riguarda, per la verità, più i privati che si trovano a lavorare con il settore pubblico, che le amministrazioni stesse, dal momento che cambiano le modalità con cui imprese e partite Iva dovranno rilasciare le fatture nei confronti delle PA committenti.

I nuovi strumenti

A questo proposito, sono stati creati due strumenti che consentiranno lo svolgimento regolare delle pratiche da parte dei privati nei riguardi degli uffici da oggi sottoposti all’adempimento obbligatorio della fatturazione elettronica.

Da una parte, abbiamo l’Ipa, l’indice delle pubbliche amministrazioni, il cui compito sarà quello di conferire un codice specifico per ogni ente iscritto, per poi pubblicarlo online su  www.idicepa.gov.it. Da sottolineare le rilevazioni svolte nell’ambito da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale, che hanno portato a un accreditamento di 18.340 uffici su 18.349, pressoché la totalità, tra agenzie fiscali, enti previdenziali e assistenziali, ministeri con al seguito i vari corpi militari coinvolti.

Dall’altra, è attivo da oggi il Sistema d’interscambio, gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che fungerà da anello di congiunzione tra la pubblica amministrazione e il privato chiamato a emettere la fattura elettronica. Compito dello Sdi, sarà anche quello di mettere in evidenza eventuali errori o passaggi incompleti della parcella.

Secondo le previsioni degli analisti, la novità della fatturazione elettronica dovrebbe portare miglioramenti significativi sin dalla sua fase di sperimentazione per gli enti interessati, sia nel rapporto con i fornitori, che alle amministrazioni singole, che si troveranno a dover gestire processi più semplici, che, da ultimo, allo Stato, che dovrebbe essere in grado di controllare più da vicino i margini di spesa degli enti pubblici.
L’obbligo di fattura elettronica scatta da subito per gli enti centrali come i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti nazionali di previdenza e di assistenza. In pratica, sono coinvolti tutti i dipartimenti governativi, l’Agenzia delle Entrate, Equitalia e gli altri istituti deputati alla riscossione, le scuole, le forze di polizia, fino al super Inps, come noto accorpato anche ad Inpdap ed Enpals. A definire le amministrazioni coinvolte, comunque, l’elenco Istat dei soggetti nel conto economico consolidato dello Stato entro il 31 luglio. In tutto, sono 38 le amministrazioni coinvolte, per un complesso di 18mila uffici.

Si apre, così, una nuova era contabile nel mondo della pubblica amministrazione, che si completerà a partire dal prossimo primo gennaio 2015, quando la fatturazione elettronica diventerà un dovere per tutti gli enti del settore, incluse, dunque, anche le istituzioni locali, chiamate ad accodarsi entro il termine di quest’anno.

A definire le istruzioni e le modalità con cui la fatturazione elettronica sarà introdotta nel mondo della pubblica amministrazione, è il decreto 55 del 2013, che riprende le indicazioni della Finanziaria 2008, dove il documento digitale era stato annunciato per la prima volta.

Cosa è vietato. D’ora in avanti, per tutti gli uffici che dovranno ricorrere alla fatturazione elettronica, sarà vietato accettare fatture emesse in forma cartacea, anche parziali, fino a che non sarà emessa una adeguata fattura elettronica

Obblighi della PA. Gli enti coinvolti nel processo di avviamento della fatturazione elettronica, sono chiamati a iscrivere i propri uffici responsabili delle ricezioni all’indice delle pubbliche amministrazioni (IPA), che rilascerà un codice ad hoc per ogni ente, pubblicandolo successivamente sulla pagina www.idicepa.gov.it.

Gli obblighi dei privati. Imprese e lavoratori autonomi dovranno emettere la fattura elettronica nei riguardi della PA anche nella modalità di nota, parcella o simili rendiconti, e, in questo modo, conservarla in relativo archivio digitale. A gestire lo scambio tra partita Iva e ente pubblico, arriverà il Sistema d’Interscambio coordinato dall’Agenzia delle Entrate, che riceverà la fattura da parte dei privati e provvederà a inoltrarla all’ufficio pubblico di riferimento.

Dopo la ricezione. Una volta ottenuta la fattura tramite il Sistema d’Interscambio, quest’ultimo rilascerà una ricevuta di consegna che certifica la corretta ricezione da parte dell’ente pubblico; allo stesso modo, in caso di mancato recapito, lo Sdi farà presente all’operatore economico della non avvenuta trasmissione della fattura.

(Source: Web Site Leggi Oggi).
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