INFORMATION TECHNOLOGY
The status of the accessibility of the Public Administration web sites.
L’accessibilità dei siti web della PA è, o meglio ‘dovrebbe’, essere uno dei pilastri della redazione di tutti i portali pubblici, soprattutto dopo che il decreto Profumo (decreto del Miur del marzo 2013) ha fornito le linee guida ad hoc, diventate requisiti essenziali per le forniture e la gestione dei siti e servizi web erogati dai soggetti destinatari della normativa.
In tal senso, si riepilogano i requisiti principali come illustrati da Roberto Scano nello speciale volume “Accessibilita’ dei siti web della PA” che riassume tutto il quadro di riferimento, a partire dalla legge, per arrivare alle indicazioni utili alla comprensione dei nuovi requisiti di accessibilità e agli strumenti necessari per sviluppare siti web gradevoli e rispettosi della normativa.
Negli ultimi anni vi è stato un corposo aggiornamento della normativa in materia. Dopo il boom iniziale della legge Stanca nel 2004 e dopo il decreto con le regole tecniche nel 2005 vi è stato un black-out di interesse per la materia, con grandi assenti gli stessi soggetti interessati (i disabili). Con il decreto crescita 2 (DL 179/2012) sono state aggiornate una serie di norme tra cui i riferimenti al Codice dell’Amministrazione Digitale sulla gestione e pubblicazione dei documenti. Tutti i documenti prodotti e pubblicati dalla PA devono essere accessibili, ovvero devono essere documenti che possono essere letti anche con ausili (tecnologie assistive). Ciò significa che grazie all’accessibilità dovrebbero sparire i cosiddetti “pdf con immagini scansionate”, ossia delle mere copie senza alcun valore informativo non solo per i disabili ma anche per le persone senza disabilità di tipo visivo. Pensiamo ad esempio alla difficoltà di cercare un testo dentro un documento PDF di centinaia di pagine fatte sottoforma di scansione. Anche in questo caso il beneficio del documento accessibile è per tutti. Successivamente è stato inoltre aggiornato il decreto contenente i requisiti tecnici, per recepire uno standard de facto internazionale ovvero le WCAG 2.0, argomento appunto del libro.
Un sito web pubblico deve essere progettato per essere e rimanere accessibile nel tempo. Ciò significa necessariamente che l’accessibilità non deve essere vista come una verifica tecnica da effettuarsi solo alla fine del lavoro, ma un vero e proprio principio di sviluppo applicando il “buon senso”, ossia nel caso specifico 12 requisiti tecnici che consentono di espandere l’utenza dei siti web della PA con regole semplici che vanno dalla necessità di porre alternative sotto forma di testo per tutto ciò che non è “leggibile” come testo, alla necessità di consentire l’ingrandimento dei caratteri per chi ha difficoltà di lettura, a garantire un adeguato contrasto tra il testo e lo sfondo (idem dicasi per i contenuti audio) sino alla necessità di garantire funzionamento tramite tastiera, evitando contenuti che impediscano all’utente con tecnologie assistive di poter navigare e fruire delle informazioni, consentendogli altresì di poter identificare ed interagire con gli oggetti della pagina (moduli, link, titoli, ecc.).
Va formato altresì il personale alla produzione di contenuti accessibili in quanto possiamo avere il miglior CMS al mondo con supporto dei migliori esperti di accessibilità per lo sviluppo del sito ma otterremo un sito inaccessibile se gli addetti alla pubblicazione inseriscono nel sito contenuti non accessibili tra cui i diffusissimi documenti PDF sottoforma di immagine, in violazione non solo della legge 4/2004 e del CAD ma anche – per specifici documenti – del decreto sulla trasparenza.
I responsabili all’accessibilità giocano poi un ruolo importante: sono quelle persone con incarico di garantire la corretta pubblicazione di informazioni e contenuti nel sito web dell’amministrazione nonché, in base alla circolare 61/2013, coloro che garantiscono l’accessibilità dei sistemi informatici della PA.
(Source: Web site pionero.it - Author: Matteo Peppucci - Ownership of the contents: Maggioli Editore S.p.A.).
In tal senso, si riepilogano i requisiti principali come illustrati da Roberto Scano nello speciale volume “Accessibilita’ dei siti web della PA” che riassume tutto il quadro di riferimento, a partire dalla legge, per arrivare alle indicazioni utili alla comprensione dei nuovi requisiti di accessibilità e agli strumenti necessari per sviluppare siti web gradevoli e rispettosi della normativa.
Negli ultimi anni vi è stato un corposo aggiornamento della normativa in materia. Dopo il boom iniziale della legge Stanca nel 2004 e dopo il decreto con le regole tecniche nel 2005 vi è stato un black-out di interesse per la materia, con grandi assenti gli stessi soggetti interessati (i disabili). Con il decreto crescita 2 (DL 179/2012) sono state aggiornate una serie di norme tra cui i riferimenti al Codice dell’Amministrazione Digitale sulla gestione e pubblicazione dei documenti. Tutti i documenti prodotti e pubblicati dalla PA devono essere accessibili, ovvero devono essere documenti che possono essere letti anche con ausili (tecnologie assistive). Ciò significa che grazie all’accessibilità dovrebbero sparire i cosiddetti “pdf con immagini scansionate”, ossia delle mere copie senza alcun valore informativo non solo per i disabili ma anche per le persone senza disabilità di tipo visivo. Pensiamo ad esempio alla difficoltà di cercare un testo dentro un documento PDF di centinaia di pagine fatte sottoforma di scansione. Anche in questo caso il beneficio del documento accessibile è per tutti. Successivamente è stato inoltre aggiornato il decreto contenente i requisiti tecnici, per recepire uno standard de facto internazionale ovvero le WCAG 2.0, argomento appunto del libro.
Un sito web pubblico deve essere progettato per essere e rimanere accessibile nel tempo. Ciò significa necessariamente che l’accessibilità non deve essere vista come una verifica tecnica da effettuarsi solo alla fine del lavoro, ma un vero e proprio principio di sviluppo applicando il “buon senso”, ossia nel caso specifico 12 requisiti tecnici che consentono di espandere l’utenza dei siti web della PA con regole semplici che vanno dalla necessità di porre alternative sotto forma di testo per tutto ciò che non è “leggibile” come testo, alla necessità di consentire l’ingrandimento dei caratteri per chi ha difficoltà di lettura, a garantire un adeguato contrasto tra il testo e lo sfondo (idem dicasi per i contenuti audio) sino alla necessità di garantire funzionamento tramite tastiera, evitando contenuti che impediscano all’utente con tecnologie assistive di poter navigare e fruire delle informazioni, consentendogli altresì di poter identificare ed interagire con gli oggetti della pagina (moduli, link, titoli, ecc.).
Va formato altresì il personale alla produzione di contenuti accessibili in quanto possiamo avere il miglior CMS al mondo con supporto dei migliori esperti di accessibilità per lo sviluppo del sito ma otterremo un sito inaccessibile se gli addetti alla pubblicazione inseriscono nel sito contenuti non accessibili tra cui i diffusissimi documenti PDF sottoforma di immagine, in violazione non solo della legge 4/2004 e del CAD ma anche – per specifici documenti – del decreto sulla trasparenza.
I responsabili all’accessibilità giocano poi un ruolo importante: sono quelle persone con incarico di garantire la corretta pubblicazione di informazioni e contenuti nel sito web dell’amministrazione nonché, in base alla circolare 61/2013, coloro che garantiscono l’accessibilità dei sistemi informatici della PA.
(Source: Web site pionero.it - Author: Matteo Peppucci - Ownership of the contents: Maggioli Editore S.p.A.).