DIRITTO D'AUTORE
La SIAE deve rimborsare i bollini.
La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) dovrà rimborsare tutti i contrassegni versati dal un gruppo editoriale tra il 2004 e il 2008, per una cifra che sfiora il totale di 1,3 milioni di euro.
La sentenza dei giudici della Commissione Tributaria del Lazio è l'ultimo atto dell'estenuante saga legale sul famigerato bollino argentato, che potrebbe di fatto spalancare le porte a tutte quelle richieste di rimborso presentate dai principali editori italiani dopo il pagamento pluriennale sui supporti non cartacei come CD e DVD.
Nel novembre 2007, i giudici della Corte di Giustizia dell'Unione Europea avevano riscontrato pesanti irregolarità nella disciplina con cui lo Stato italiano estendeva il bollino (contrassegno) SIAE anche a quei supporti diversi dalla carta, dal momento che lo stesso legislatore italiano non aveva inviato l'apposita notifica all'Unione Europea. In violazione delle direttive comunitarie, il bollino argentato veniva praticamente considerato fuorilegge dai giudici UE.
Il governo italiano nel 2009 era sceso in campo a difendere la SIAE dalle pretese di risarcimento retroattivo presentate dagli editori anche dopo l'intervento della Cassazione, ma nel 2012 il parere espresso dai giudici del Consiglio di Stato aveva ribadito la necessità del risarcimento.
La Commissione Tributaria ha ora confermato ancora una volta la restituzione di svariati milioni di euro incassati dalla stessa SIAE per l'apposizione coatta del suo bollino argentato sui supporti non cartacei legati alla riproduzione di opere dell'ingegno.
La sentenza dei giudici della Commissione Tributaria del Lazio è l'ultimo atto dell'estenuante saga legale sul famigerato bollino argentato, che potrebbe di fatto spalancare le porte a tutte quelle richieste di rimborso presentate dai principali editori italiani dopo il pagamento pluriennale sui supporti non cartacei come CD e DVD.
Nel novembre 2007, i giudici della Corte di Giustizia dell'Unione Europea avevano riscontrato pesanti irregolarità nella disciplina con cui lo Stato italiano estendeva il bollino (contrassegno) SIAE anche a quei supporti diversi dalla carta, dal momento che lo stesso legislatore italiano non aveva inviato l'apposita notifica all'Unione Europea. In violazione delle direttive comunitarie, il bollino argentato veniva praticamente considerato fuorilegge dai giudici UE.
Il governo italiano nel 2009 era sceso in campo a difendere la SIAE dalle pretese di risarcimento retroattivo presentate dagli editori anche dopo l'intervento della Cassazione, ma nel 2012 il parere espresso dai giudici del Consiglio di Stato aveva ribadito la necessità del risarcimento.
La Commissione Tributaria ha ora confermato ancora una volta la restituzione di svariati milioni di euro incassati dalla stessa SIAE per l'apposizione coatta del suo bollino argentato sui supporti non cartacei legati alla riproduzione di opere dell'ingegno.