TUTELA DEI DATI PERSONALI
EDPB: LInee Guida sui dark patterns sui social media e GDPR.
Il Comitato europeo per la protezione dei dati personali (EDPB) ha adottato le linee guida sui "dark patterns" nelle interfacce delle piattaforme social media.
Cosa sono e come funzionano i dark patterns.
Alcune impostazioni si siti web e app sono sviluppate per far dire all'utente sempre di sì. Sono tecniche sleali, ideate dai progettisti di app e siti che inducono a scelte inconsapevoli o a deduzioni sbagliate. Espedienti messi in atto con meccanismi diversi: layout e interfacce studiate con soluzioni di design e scelte di marketing ingannevoli, posizionamento studiato di pulsanti, caselle di spunta, menù a discesa, domande ambigue, testi cubitali e rassicuranti se l'utente è invitato a comprare qualcosa e invece minuscoli e allarmanti se vogliamo restituirla. Tali scelte di design disorientano, attirano l'attenzione dell'utente su una cosa per distoglierla da un'altra, attraverso pagine e pagine e pagine di testo.
Le Linee Guida del Comitato europeo per la protezione dei dati personali.
Le linee guida offrono consigli pratici a progettisti e utenti di piattaforme di social media su come valutare ed evitare i cosiddetti "modelli oscuri" nelle interfacce dei social media che violano i requisiti del GDPR. I dark patterns sono interfacce ed esperienze utente implementate su piattaforme di social media che inducono gli utenti a prendere decisioni involontarie e potenzialmente dannose riguardo al trattamento dei propri dati personali. Ciò influenza il comportamento degli utenti e la capacità di proteggere efficacemente i propri dati personali. Le linee guida forniscono esempi concreti di tipologie di "dark patterns" , presentano le migliori pratiche per diversi casi d'uso e contengono raccomandazioni specifiche per i progettisti di interfacce utente che facilitano l'efficace attuazione del GDPR.
Cosa sono e come funzionano i dark patterns.
Alcune impostazioni si siti web e app sono sviluppate per far dire all'utente sempre di sì. Sono tecniche sleali, ideate dai progettisti di app e siti che inducono a scelte inconsapevoli o a deduzioni sbagliate. Espedienti messi in atto con meccanismi diversi: layout e interfacce studiate con soluzioni di design e scelte di marketing ingannevoli, posizionamento studiato di pulsanti, caselle di spunta, menù a discesa, domande ambigue, testi cubitali e rassicuranti se l'utente è invitato a comprare qualcosa e invece minuscoli e allarmanti se vogliamo restituirla. Tali scelte di design disorientano, attirano l'attenzione dell'utente su una cosa per distoglierla da un'altra, attraverso pagine e pagine e pagine di testo.
Le Linee Guida del Comitato europeo per la protezione dei dati personali.
Le linee guida offrono consigli pratici a progettisti e utenti di piattaforme di social media su come valutare ed evitare i cosiddetti "modelli oscuri" nelle interfacce dei social media che violano i requisiti del GDPR. I dark patterns sono interfacce ed esperienze utente implementate su piattaforme di social media che inducono gli utenti a prendere decisioni involontarie e potenzialmente dannose riguardo al trattamento dei propri dati personali. Ciò influenza il comportamento degli utenti e la capacità di proteggere efficacemente i propri dati personali. Le linee guida forniscono esempi concreti di tipologie di "dark patterns" , presentano le migliori pratiche per diversi casi d'uso e contengono raccomandazioni specifiche per i progettisti di interfacce utente che facilitano l'efficace attuazione del GDPR.
