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INFORMATION TECHNOLOGY

Legge sui mercati digitali (DMA): accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo.

Il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto oggi un accordo politico provvisorio sulla legge sui mercati digitali (DMA), che mira a rendere il settore digitale più equo e competitivo. Il lavoro tecnico finale consentirà di finalizzare il testo nei prossimi giorni.

Negli ultimi 10 anni l'Unione europea ha dovuto imporre multe record per alcune pratiche commerciali dannose da parte di operatori digitali molto grandi. Il DMA vieterà direttamente queste pratiche e creerà uno spazio economico più equo e competitivo per i nuovi attori e le imprese europee. Queste norme sono fondamentali per stimolare e sbloccare i mercati digitali, migliorare la scelta dei consumatori, consentire una migliore condivisione del valore nell'economia digitale e promuovere l'innovazione. L'Unione europea è la prima a intraprendere un'azione così decisa.

Il DMA definisce regole chiare per le grandi piattaforme online. Essa mira a garantire che nessuna grande piattaforma online che funga da «gatekeeper» per un gran numero di utenti abusi della sua posizione a scapito delle imprese che desiderano accedere a tali utenti.

Quali piattaforme sono considerate gatekeeper?
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che, affinché una piattaforma possa essere qualificata come gatekeeper, in primo luogo deve aver realizzato un fatturato annuo di almeno 7,5 miliardi di euro all'interno dell'Unione europea (UE) negli ultimi tre anni o avere una valutazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro, e in secondo luogo deve avere almeno 45 milioni di utenti finali mensili e almeno 10 000 utenti commerciali stabiliti nell'UE.

La piattaforma deve inoltre controllare uno o più servizi core in almeno tre Stati membri. Questi servizi principali della piattaforma includono marketplace e app store, motori di ricerca, social network, servizi cloud, servizi pubblicitari, assistenti vocali e browser web.

Per garantire che le norme stabilite nel regolamento siano proporzionate, le PMI sono esentate dall'essere identificate come guardiane, tranne in casi eccezionali. Al fine di garantire il carattere progressivo degli obblighi, è prevista anche la categoria di «gatekeeper emergente»; ciò consentirà alla Commissione di imporre determinati obblighi alle imprese la cui posizione concorrenziale è comprovata ma non ancora sostenibile.

I gatekeeper dovranno:
  1. garantire che gli utenti abbiano il diritto di annullare l'iscrizione ai servizi principali della piattaforma a condizioni simili a quelle della iscrizione originaria;
  2. per i software più importanti (ad es. browser web), non richiedere l’installazione del software come impostazione predefinita al momento dell'installazione del sistema operativo;
  3. garantire l'interoperabilità delle funzionalità di base dei loro servizi di messaggistica istantanea;
  4. consentire agli sviluppatori di app un accesso equo alle funzionalità supplementari degli smartphone (ad esempio chip NFC)
  5. dare ai venditori l'accesso ai loro dati sulle prestazioni di marketing o pubblicitarie sulla piattaforma;
  6. informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.
I gatekeeper non potranno più:
  1. classificare i propri prodotti o servizi attribuendogli un ranking più elevato rispetto a prodotti o servizi di terzi (suggerimento preferenziale)
  2. riutilizzare i dati privati raccolti durante un servizio ai fini di un altro servizio
  3. stabilire condizioni inique per gli utenti commerciali
  4. preinstallare determinate applicazioni software
  5. richiedere agli sviluppatori di app di utilizzare determinati servizi (ad esempio sistemi di pagamento o provider di identità) per essere elencati negli app store
Cosa succede se un gatekeeper viola le regole?
Se un gatekeeper viola le regole stabilite dalla legislazione, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato totale a livello mondiale. In caso di recidiva, può essere inflitta un'ammenda fino al 20% del suo fatturato mondiale.
Se un gatekeeper non rispetta sistematicamente il DMA, cioè viola le regole almeno tre volte in otto anni, la Commissione europea può avviare un'indagine di mercato e, se necessario, imporre rimedi comportamentali o strutturali.

Cosa succede se la piattaforma non è d'accordo sul fatto che si tratta di un gatekeeper?
Se una piattaforma ha validi argomenti contro la sua designazione come gatekeeper, può contestare la designazione mediante una procedura specifica che consente alla Commissione di verificare la validità di tali argomenti.

Chi si assicura che i guardiani si attengano alle regole?
Per garantire un elevato grado di armonizzazione nel mercato interno, la Commissione europea sarà l'unica autorità di monitoraggio di applicazione del regolamento. La Commissione può decidere di avviare un dialogo normativo per assicurarsi che i gatekeeper abbiano una chiara comprensione delle norme che devono rispettare e per specificare la loro applicazione ove necessario.
Saranno istituiti un comitato consultivo e un gruppo ad alto livello per assistere e facilitare il lavoro della Commissione europea. Gli Stati membri potranno autorizzare le autorità nazionali garanti della concorrenza ad avviare indagini su possibili infrazioni e a trasmettere le loro conclusioni alla Commissione.

Per garantire che i gatekeeper non compromettano le norme stabilite nel DMA, il regolamento applica anche le disposizioni antielusione.

Il DMA> entrerà in vigore con il 2023.
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