REATI INFORMATICI
GPS e indagini all’estero senza rogatoria internazionale.
Con la sentenza n. 20859 del 16 maggio 2023, la Prima Sezione della Cassazione penale ha ribadito il proprio orientamento in materia di utilizzabilità di dati acquisiti mediante l’utilizzo di GPS (global positioning system) collocati su mezzi di trasporto transitati successivamente fuori dal territorio nazionale senza il ricorso a rogatoria internazionale. Secondo la Cassazione, il codice di procedura penale non impone la necessità di passare attraverso la rogatoria internazionale, o, di strumenti equivalenti, ogniqualvolta debba essere compiuta un’attività di indagine all’estero. Il GPS, trattandosi di un mezzo di ricerca della prova meno invasivo dell’intercettazione telefonica o ambientale o di quella tramite il captatore informatico, se collocato nel territorio nazionale, ben può essere utilizzato anche se il mezzo poi si sposta o transita anche all’estero, senza con ciò divenendo necessaria l’attivazione della rogatoria internazionale.