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Il Parlamento UE approva definitivamente la nuova legge sui semiconduttori (Chips Act).
Dopo l'accordo di aprile tra il Parlamento e gli Stati membri, con 587 voti favorevoli il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva una normativa, il cosiddetto Chips Act, che punta a creare un ambiente favorevole per gli investimenti sui chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza attraverso il cosiddetto "statuto di massima importanza nazionale". Attraverso il Chips Act verranno sostenuti i progetti delle piccole e medie imprese e quelli che miglioreranno la sicurezza di approvvigionamento in UE, attirando investimenti e aumentando la produzione.
Durante i negoziati con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l'innovazione in materia di chip. Inoltre sarà creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze nell'UE e attrarre nuovi talenti. Uno dei passaggi fondamentali del Chips Act è il meccanismo di risposta alla crisi, uno strumento attraverso il quale l'Europa vuole scongiurare la possibilità che un giorno possano ripresentarsi le difficoltà del periodo di riapertura di fabbriche e aziende, durante il Covid. L'attuale capacità europea di produrre chip è inferiore al 10%, con il Chips Act si punta ad arrivare al 20%.
Il meccanismo di risposta alla crisi consentirà alla Commissione di avviare misure di emergenza, come dare priorità alla fornitura di prodotti particolarmente colpiti da carenze o effettuare acquisti comuni per i Paesi UE. I deputati hanno ulteriormente migliorato lo schema introducendo uno strumento di mappatura che aiuterà a identificare i possibili colli di bottiglia sul fronte dell'approvvigionamento. Queste misure rappresenteranno l'ultima risorsa in caso di crisi del settore dei semiconduttori. Il Parlamento ha anche approvato delle disposizioni che puntano a rafforzare la cooperazione internazionale con partner strategici e i diritti di proprietà intellettuale per garantire vantaggi competitivi e protezione per le imprese UE.
Il Chips Act deve solo essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri europeo, poi sarà legge.
Durante i negoziati con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l'innovazione in materia di chip. Inoltre sarà creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze nell'UE e attrarre nuovi talenti. Uno dei passaggi fondamentali del Chips Act è il meccanismo di risposta alla crisi, uno strumento attraverso il quale l'Europa vuole scongiurare la possibilità che un giorno possano ripresentarsi le difficoltà del periodo di riapertura di fabbriche e aziende, durante il Covid. L'attuale capacità europea di produrre chip è inferiore al 10%, con il Chips Act si punta ad arrivare al 20%.
Il meccanismo di risposta alla crisi consentirà alla Commissione di avviare misure di emergenza, come dare priorità alla fornitura di prodotti particolarmente colpiti da carenze o effettuare acquisti comuni per i Paesi UE. I deputati hanno ulteriormente migliorato lo schema introducendo uno strumento di mappatura che aiuterà a identificare i possibili colli di bottiglia sul fronte dell'approvvigionamento. Queste misure rappresenteranno l'ultima risorsa in caso di crisi del settore dei semiconduttori. Il Parlamento ha anche approvato delle disposizioni che puntano a rafforzare la cooperazione internazionale con partner strategici e i diritti di proprietà intellettuale per garantire vantaggi competitivi e protezione per le imprese UE.
Il Chips Act deve solo essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri europeo, poi sarà legge.