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Processo civile telematico: nuove norme alle porte.
Il Processo civile telematico sarà supportato da modifiche normative e organizzative e da nuovi fondi: è la promessa fatta dal ministero della Giustizia in una lettera scritta ieri al termine della prima sessione di incontri del Tavolo Permanente per l'attuazione del PCT.
Ha annunciato per esempio una norma- un decreto legge, a quanto risulta- per rendere solo facoltativo il deposito telematico degli atti pendenti, cioè quelli precedenti al 30 giugno (in questo modo, il ministero viene parzialmente incontro alle richieste di proroga da parte dei magistrati).
Invece, ha confermato l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito telematico per l’intero procedimento monitorio (dal deposito del ricorso al provvedimento del Giudice) e per tutti gli atti successivi al 30 giugno e ha escluso l'obbligo normativo- richiesto dalla magistratura- di deposito della copia cartacea.
Oltre a questo, il ministro annuncia anche le modifiche organizzative e normative: tra queste, la possibilità per gli avvocati e incaricati del Giudice di autenticare i documenti e gli atti depositati nei registri di cancelleria e l’eliminazione della sottoscrizione del verbale da parte delle parti nel processo.
Infine, la promessa di reperire ulteriori risorse rispetto agli 8 milioni di euro già stanziati dal PCT e, in conclusione, l’impegno personale del Ministro “affinché non ci siano più ritardi nella programmazione delle risorse e delle azioni di supporto all’organizzazione dei servizi necessari per una più completa attuazione del telematico: la data del 30 giugno segnerà anche un nuovo inizio nell’approccio del Ministero ai temi dell’informatizzazione avanzata dell’amministrazione della giustizia”, si legge nella lettera. Con “il convincimento comune che il traguardo dell’obbligatorietà del Processo Civile Telematico segna una tappa irrinunciabile nel percorso di innovazione e modernizzazione della giustizia civile essenziale alla crescita del Paese”.
(Fonte: Il Corriere delle Comunicazioni on line – Autore: Alessandro Longo – Titolarità dei contenuti: Il Corriere delle comunicazioni).
Ha annunciato per esempio una norma- un decreto legge, a quanto risulta- per rendere solo facoltativo il deposito telematico degli atti pendenti, cioè quelli precedenti al 30 giugno (in questo modo, il ministero viene parzialmente incontro alle richieste di proroga da parte dei magistrati).
Invece, ha confermato l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito telematico per l’intero procedimento monitorio (dal deposito del ricorso al provvedimento del Giudice) e per tutti gli atti successivi al 30 giugno e ha escluso l'obbligo normativo- richiesto dalla magistratura- di deposito della copia cartacea.
Oltre a questo, il ministro annuncia anche le modifiche organizzative e normative: tra queste, la possibilità per gli avvocati e incaricati del Giudice di autenticare i documenti e gli atti depositati nei registri di cancelleria e l’eliminazione della sottoscrizione del verbale da parte delle parti nel processo.
Infine, la promessa di reperire ulteriori risorse rispetto agli 8 milioni di euro già stanziati dal PCT e, in conclusione, l’impegno personale del Ministro “affinché non ci siano più ritardi nella programmazione delle risorse e delle azioni di supporto all’organizzazione dei servizi necessari per una più completa attuazione del telematico: la data del 30 giugno segnerà anche un nuovo inizio nell’approccio del Ministero ai temi dell’informatizzazione avanzata dell’amministrazione della giustizia”, si legge nella lettera. Con “il convincimento comune che il traguardo dell’obbligatorietà del Processo Civile Telematico segna una tappa irrinunciabile nel percorso di innovazione e modernizzazione della giustizia civile essenziale alla crescita del Paese”.
(Fonte: Il Corriere delle Comunicazioni on line – Autore: Alessandro Longo – Titolarità dei contenuti: Il Corriere delle comunicazioni).