DIRITTO DEI CONSUMATORI
Governo: recepita in via definitiva con decreto legislativo la Direttiva UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori.
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva, dopo aver ottenuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti e su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/11/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 maggio 2013 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/CE (direttiva sull'ADR per i consumatori).
La direttiva, si legge nella nota del governo, nasce dalla necessità di offrire ai consumatori una soluzione semplice ed extragiudiziale alle controversie tra consumatori ed imprese e ha comportato integrazioni e modifiche al Codice del consumo.
La direttiva prevede che il consumatore non possa essere privato in nessun caso del diritto di adire il giudice competente, qualunque sia l'esito della procedura di composizione extragiudiziale e la creazione di organismi permanenti che offrano la risoluzione di una controversia attraverso una procedura Adr, Alternative Dispute Resolution, ed è iscritto in un apposito elenco istituito presso ciascuna Autorità competente (Ministero della giustizia, unitamente al Ministero dello sviluppo economico, Consob, Aeegsi, Agcom e Banca d'Italia).
Ogni Autorità, spiega ancora la nota, definisce il procedimento per l'iscrizione e verifica il rispetto dei requisiti di stabilità, efficienza, imparzialità nonché il rispetto del principio di tendenziale non onerosità, per il consumatore, del servizio. È fatto obbligo inoltre agli organismi Adr di mantenere un sito web che fornisca alle parti facile accesso alle informazioni ma al contempo deve essere consentita al consumatore la possibilità di presentare reclamo anche con modalità diverse da quella telematica. Il Ministero dello sviluppo economico è designato come unico punto di contato con la Commissione europea e al fine di definire uniformità di indirizzo nel compimento delle funzioni delle Autorità competenti è istituito presso lo stesso Ministero un tavolo di coordinamento e di indirizzo.
La direttiva, si legge nella nota del governo, nasce dalla necessità di offrire ai consumatori una soluzione semplice ed extragiudiziale alle controversie tra consumatori ed imprese e ha comportato integrazioni e modifiche al Codice del consumo.
La direttiva prevede che il consumatore non possa essere privato in nessun caso del diritto di adire il giudice competente, qualunque sia l'esito della procedura di composizione extragiudiziale e la creazione di organismi permanenti che offrano la risoluzione di una controversia attraverso una procedura Adr, Alternative Dispute Resolution, ed è iscritto in un apposito elenco istituito presso ciascuna Autorità competente (Ministero della giustizia, unitamente al Ministero dello sviluppo economico, Consob, Aeegsi, Agcom e Banca d'Italia).
Ogni Autorità, spiega ancora la nota, definisce il procedimento per l'iscrizione e verifica il rispetto dei requisiti di stabilità, efficienza, imparzialità nonché il rispetto del principio di tendenziale non onerosità, per il consumatore, del servizio. È fatto obbligo inoltre agli organismi Adr di mantenere un sito web che fornisca alle parti facile accesso alle informazioni ma al contempo deve essere consentita al consumatore la possibilità di presentare reclamo anche con modalità diverse da quella telematica. Il Ministero dello sviluppo economico è designato come unico punto di contato con la Commissione europea e al fine di definire uniformità di indirizzo nel compimento delle funzioni delle Autorità competenti è istituito presso lo stesso Ministero un tavolo di coordinamento e di indirizzo.