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Consiglio dei Ministri: approvato il decreto legislativo di armonizzazione della normativa na-zionale con il Regolamento UE 2022/868 sulla governance europea dei dati (Data Governance Act – DGA).

Il Consiglio dei ministri del 2 ottobre 2024 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo per l’armonizzazione della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2022/868 relativo alla governance europea dei dati.

Il provvedimento italiano individua quale Autorità nazionale l’AgiD – Agenzia per l’Italia Digitale che avrà responsabilità e funzioni regolatorie e sanzionatorie. AgiD sarà infatti l’organismo competente per assistere gli enti pubblici cui si richiedono i dati, fungerà da sportello unico per smistare le richieste di dati agli enti pubblici (primo pilastro del DGA), rivestirà il ruolo di autorità competente per i servizi di intermediazione dei dati (data sharing, secondo pilastro del DGA) e si occuperà della registrazione delle organizzazioni per l’altruismo dei dati (terzo pilastro del DGA). Potrà irrogare sanzioni che vanno da 10 a 100 mila euro o fino al 6% del fatturato mondiale globale dell’anno precedente nel caso di violazione delle norme del DGA.

L’approvazione del decreto legislativo è di fondamentale importanza perché rende finalmente operativo un quadro normativo (comunque applicabile dal 24 Settembre 2023) che libera le potenzialità e le opportunità di business della cosiddetta Strategia europea dei dati, aprendo per le imprese – ad esempio - opportunità di ulteriore sviluppo di beni e servizi attraverso l’accesso e la condivisione del rilevante patrimonio informativo in possesso delle Pubbliche amministrazioni (primo pilastro del DGA: riutilizzo dei dati detenuti dai soggetti pubblici) oppure attraverso lo sviluppo dei nuovi servizi di intermediazione dei dati (secondo pilastro del DGA) in cui l’impresa mette in contatto per la stipula di una licenza commerciale di utilizzo dei dati (personali e non personali) chi ha diritto di accesso ai dati (il cosiddetto “titolare dei dati”) e chi quei dati vuole utilizzare (il cosiddetto “utente dei dati”).

 
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